lunedì 17 ottobre 2016

Cura calazio

Il calazio si forma quando il sebo prodotto nelle ghiandole di Meibomio si addensa e si accumula, senza più riuscire a trovare una via d’uscita dalla ghiandola stessa, oppure quando l’apertura della ghiandola sebacea si restringe troppo. Se il calazio è associato a una pre-esistente blefarite, inoltre, possono formarsi piccole crosticine fra le ciglia che causano prurito e bruciore. Terapia e cura del calazio Il chirurgo che esegue l’intervento deve preoccuparsi di due cose: non danneggiare parti sane dell’occhio (come la palpebra) e rimuovere completamente il calazio onde evitare che rimanga una parte di esso e che quindi l’intervento non sia del tutto soddisfacente per il paziente con la possibile conseguenza della ricomparsa a breve tempo.


Il calazio può essere curato in modo efficace con i rimedi naturali, eccone cinque efficaci ed economici: 1. Cura – rimedi naturali.

In generale uno dei rimedi principali per sconfiggere il calazio è il calore. A causare il calazio è l’infiammazione della ghiandola di Meibomio, il centro che di norma è deputato alla corretta espulsione dei liquidi e delle secrezioni per la lubrificazione della parete oculare. In casi più gravi, invece, potrà durare anche mesi.


Come si cura il calazio ? Quello che gli esperti non sono ancora riusciti a spiegare è perché accade la chiusura del dotto escretore di una o più di queste ghiandole favorendo l’accumulo di pus. Il nodulo può svilupparsi alla superficie cutanea ( calazio sovratarsale) o, più spesso, alla superficie posteriore della palpebra ( calazio sottotarsale). Il materiale purulento al suo interno può fuoriuscire, ma nel caso in cui rimanesse incistato deve essere rimosso chirurgicamente. Quali sono le cause del calazio ?

Dunque, il calazio è una vera e proprio patologia dell’occhio, visto e considerato che nel resto del corpo non vi sono ghiandole assimilabili a quella che è, suo malgrado, protagonista del nostro approfondimento di oggi. Ma che cosa è, nel dettaglio, il calazio ? Calazio : cura naturale. In genere, il calazio tende ad andar via spontaneamente, senza alcun tipo di trattamento.


In alcuni casi, il medico può consigliare comunque un trattamento specifico. Per prima cosa, è necessario non provare in alcun modo a spremere il calazio. L’ideale sarebbe toccarlo il meno possibile.


La causa di insorgenza della tumefazione duro-elastica tipica del calazio è il ristagno non infettivo di secrezioni lipidiche che si verifica in presenza di blefariti posteriori. Condizioni sistemiche predisponenti, soprattutto in caso di calaziosi ricorrenti e recidivanti, sono disfunzioni tiroidee, intestinali croniche e acne rosacea. La terapia preventiva del calazio , utile anche per evitare la comparsa di recidive, è seguire una dieta sana. E’ indicato un delicato massaggio della palpebra gonfia per cercare di rimuovere meccanicamente l’ostruzione del dotto escretore della ghiandola. Il bozzo che caratterizza il calazio è causato da un blocco nella ghiandola meibomiana sulla palpebra.


Le giandole di questo tipo producono olio in eccesso sia nella palpebra superiore sia in quella inferiore. Certe persone sono maggiormente soggette rispetto ad altre di avere il calazio. Il calazio si presenta come un piccolo nodulo compreso in pieno tarso e protrude sotto la pelle e sotto la congiuntiva, può essere vicino al margine ciliare o proliferare più verso la cute o più verso la congiuntiva ( calazio interno o esterno), nel caso di calazio interno si può notare un papilloma infiammatorio.


Tramite un breve esame visivo lo specialista sarà in grado di formulare la diagnosi di calazio interno.

Una cura naturale per calazio consiste nello sfruttare letteralmente le proprietà erboristiche di alcune erbe o piante, come ad esempio le foglie di Guava, che una volta messe in acqua bollente vengono messe in un panno umido pulito ed usato per un impacco efficace sull’occhio colpito da calazio. L’orzaiolo e il calazio sono due disturbi oculari e si manifestano con la formazione di una tumefazione sulla palpebra. Hanno però cause differenti alla loro origine e anche il trattamento differisce. Ne parliamo con il dottor Pietro Rosetta, Responsabile di Oculistica in Humanitas San Pio X. Orzaiolo: che cos’è e come si riconosce?


La differenza fra orzaiolo e calazio può apparire difficile da individuare, perchè entrambi questi disturbi si presentano come foruncoli sulle palpebre. Bastano alcune nozioni di base, però, per saperli distinguere. Il calazio può risultare invalidante ma è benigno e non presenta alcun pericolo per la vista o per la salute.


Molto comune, non è assolutamente contagioso. Da non confondere con l’orzaiolo che è un’infezione della ghiandola che si forma sul bordo della palpebra, sulla radice delle ciglia. La formazione di un calazio può dipendere da costituzionalità, disordini alimentari, patologie del tratto intestinale (come la colite spastica) e stati ansiosi.


Il sintomo tipico è un dolore sordo alla palpebra associato a una sensazione di pressione. La maggioranza degli orzaioli migliora e scompare entro 1-settimane, ma nel frattempo i sintomi possono essere alleviati adottando i trattamenti descritti di seguito (dietro avallo medico).

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