lunedì 6 aprile 2015

Antibiotico calazio

Se il calazio è associato a una pre-esistente blefarite, inoltre, possono formarsi piccole crosticine fra le ciglia che causano prurito e bruciore. Il calazio in molti casi scompare spontaneamente senza nessuna terapia nel giro di un mese circa. L’applicazione topica (crema) di antibiotici è spesso inutile, a meno che non ci sia una chiara componente infettiva (infezione).


In effetti la tempestività nel caso del calazio è parte fondamentale dell’approccio terapeutico, una terapia efficiente, oltre a provocare un veloce miglioramento evita il formarsi della risposta fibrotica e la cronicizzazione. In altri casi, invece, il calazio inizia a crescere e assume una dimensione tale che rende difficoltosa la chiusura della palpebra e ancor peggio, provoca un astigmatismo più o meno grave. Di conseguenza bisogna trovare una terapia più forte, che sia in grado di debellare la patologia.

Infine, il medico ti prescriverà delle pomate apposite e dei farmaci per la cura dell’ orzaiolo , solo nel caso in cui questo non regredisce nel giro di qualche giorno. Un prodotto adatto è il Biodeltacortilene pomata oftalmica che andrà applicata nei modi e nella posologia che le indicherà il suo oculista curante. Calazio : cura naturale. Dunque, il calazio è una vera e proprio patologia dell’occhio, visto e considerato che nel resto del corpo non vi sono ghiandole assimilabili a quella che è, suo malgrado, protagonista del nostro approfondimento di oggi. Ma che cosa è, nel dettaglio, il calazio ? Cura – rimedi naturali.


Il calazio può essere curato in modo efficace con i rimedi naturali, eccone cinque efficaci ed economici: 1. In generale uno dei rimedi principali per sconfiggere il calazio è il calore. Ma qual è la causa del calazio ?

Di calazio possono soffrire sia adulti che bambini ed è un fenomeno abbastanza frequente. In tutti i casi, è bene evitare di sfregarsi l’occhio, per non peggiorare la situazione e per non infiammare tutta la zona palpebrale. La cura del calazio prevede invece l’uso di unguenti a base di antibiotici , per contrastare eventuali sovrainfezioni batteriche, e di cortisonici, per ridurre il gonfiore delle pareti del dotto escretore delle ghiandole e aiutare così la fuoriuscita del secreto. In casi più gravi, invece, potrà durare anche mesi.


Come si cura il calazio ? Il calazio è un disturbo che può colpire sia la parte interna che esterna dalla palpebra. Si tratta di un fastidio di tipo non infettivo dovuto a un’errata o assente espulsione di pus e secrezioni lipidiche, di norma utili a lubrificare l’occhio, al contrario di quanto capita con l’ orzaiolo che può essere invece causato da batteri o virus. Quando il collirio antibiotico per l’ orzaiolo non basta. Una cura naturale per calazio consiste nello sfruttare letteralmente le proprietà erboristiche di alcune erbe o piante, come ad esempio le foglie di Guava, che una volta messe in acqua bollente vengono messe in un panno umido pulito ed usato per un impacco efficace sull’occhio colpito da calazio.


Talvolta, se il rigonfiamento da orzaiolo è molto ostinato e non si decide ad andar via, il medico può consigliare un intervento chirurgico. Tale conseguenza, però, è abbastanza rara. Esistono due forme di calazio a seconda di dove si trova.


Si parla di calazio esterno quando la cisti è posta sulla cute della palpebra e si vede un rigonfiamento della stessa. Un orzaiolo è generalmente causato da un’infezione stafilococcica. A volte, il soggetto presenta anche blefarite (infiammazione dei margini palpebrali). Alcuni possono contrarre uno o due orzaioli nel corso della vita, ma altri li sviluppano ripetutamente. La dimensione del calazio varia: può essere piccola (tipo un grano di miglio) oppure più grande, fino ad arrivare a gonfiori talmente consistenti da causare la chiusura della palpebra.


Generalmente il calazio è legato a disordini alimentari, soprattutto al consumo eccessivo di insaccati, dolciumi, ecc.

L’ orzaiolo e calazio sono disturbi causati dalle ghiandole palpebrali, potrebbero sembrare simili, ma è giusto non confonderle, infatti la loro origine è ben differente. La terapia può tuttavia ridurre il decorso e migliorare la sintomatologia. E nel caso questo non succeda?

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