venerdì 14 luglio 2017

Ipotermia fisiologica

Sindrome di Shapiro o ipotermia periodica spontanea. E’ una malattia rara caratterizzata da ricorrenti episodi di ipotermia accompagnati da sudorazione, vomito e brachicardia. Non si è individuata ancora una causa evidente che determini il problema si ipotizzano malformazioni o traumi dell’ipotalamo che comunque non si riesce ad individuare. In alcuni casi, il medico può deliberatamente indurre ipotermia in un soggetto. Questa ipotermia è detta terapeutica.


Ci sono dati indicativi del fatto che, in alcune circostanze, l’induzione di uno stato di ipotermia può ridurre il rischio di morte e aumentare le possibilità di guarigione. Il raffreddamento come parte dell’assistenza medica è chiamata ipotermia terapeutica o indotta. In base alla gravità possiamo individuare tre stadi di ipotermia. Di norma i sintomi compaiono in modo graduale e si aggravano progressivamente.


I sintomi o segni più comuni sono brividi, tremore, stato confusionale, disorientamento e difficoltà di movimento. RICERCA BIBLIOGRAFICA SULL’ IPOTERMIA ACCIDENTALE Vi presentiamo un grosso lavoro del Dr. Lorenzo Introzzi ( Med.


Anestesista di Varese e nostro socio fondatore) Con questo suo scritto Lorenzo ci presenta il paziente affetto da ipotermia accidentale visto in tutte le sue molteplici sfaccettature. L’ ipotermia è definita una riduzione della temperatura corporea al di sotto del valore soglia. Sia il congelamento sia l’ ipotermia sono causati dall’esposizione al freddo, quindi per prima cosa si deve capire se la vittima presenta anche i sintomi dell’ ipotermia descritti in precedenza. L’ ipotermia (assideramento) è la condizione patologica secondaria alla riduzione della temperatura corporea al di sotto di 34°C. L’ ipotermia può essere rilevata mediante l’impiego di sonde rettali in grado di misurare temperature più basse di quelle riportate dai comuni termometri clinici.


Assideramento, cioè un freddo da morire. Il concetto è chiaro e in termini tecnici si parla di ipotermia. Ovviamente, non si tratta della temperatura esterna, quella della cute, ma di quella che si raggiunge sotto la superficie corporea.


Ipotermia fisiologica

A questa temperatura, il sistema responsabile della termoregolazione si indebolisce perché la risposta fisiologica compensatoria, per ridurre la perdita di calore è parzialmente inibita. Un bambino in stato di ipotermia è debole, poco reattivo e fatica ad alimentarsi. I metodi per indurre l’ ipotermia sono quindi diversi, tant’è vero che esistono metodi endovascolari con somministrazione di Ringer o soluzione fisiologica a 4°C, metodi topici con raffreddamento della superficie corporea attraverso impacchi di ghiaccio in varie sedi, quali l’inguine, l’ascella e il collo. Ipotermia nei bambini.


Mi sono accorta però che a volte, come nel caso di questa notte, si verificano casi di ipotermia più leggera( temperatura o poco meno) con lieve sodorazione anche in assenza di paracetamolo o di qualsivoglia farmaco. Preciso che in camera è fin troppo caldo. Definizione del vocabolo e dei suoi composti, e discussioni del forum. Abbassamento della temperatura del corpo sotto la media fisiologica.


L’ ipotermia perioperatoria accidentale è il disturbo della regolazione più comune durante l’anestesia, ed è definita come una temperatura del core (Tc) 36°C. L’anestesia sia generale che loco-regionale, altera i meccanismi della termoregolazione omeotermica causando un calo della temperatura corporea. La frequenza respiratoria e il battito cardiaco rallentano e, infine, cessano. L’ ipotermia , in realtà, compromette tutte le funzioni fisiologiche , compresi la conduzione nervosa, il tempo di reazione neuromuscolare e l’attività metabolica. Entrando in acqua a seguito di una caduta accidentale oppure per abbandono del mezzo nautico si avverte immediatamente una reazione fisiologica che è in funzione della temperatura della acqua.


La risposta infiammatoria è un’azione fisiologica e l’ ipotermia agisce limitando la finestra temporale della reazione infiammatoria, riducendo e mitigando la produzione dei radicali liberi dell’ossigeno consentendo una maggiore efficacia dei processi fisiologici antiossidanti.

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