martedì 25 agosto 2015

Scompenso cardiaco e pressione bassa

Lo scompenso cardiaco è una delle cardiopatie più diffuse nella terza età. Si parla di scompenso cardiaco quando il cuore , indebolito, non riesce a pompare il sangue con la forza necessaria a raggiungere i tessuti e gli organi che, di conseguenza, non ricevono ossigeno e nutrienti in modo adeguato. Altro lato negativo dello scompenso è l’accumulo di liquidi nei tessuti (in gambe, caviglie e polmoni). Scompenso Cardiaco Destro e Scompenso Cardiaco Sinistro: gli effetti sul Miocardio. Il cuore può essere interessato interamente o solo in parte.


Avremo quindi uno scompenso destro e uno scompenso sinistro. Condizioni che, come in precedenza, non escludono l’altra. E’ possibile, quindi, avere un muscolo cardiaco affetto su entrambi i lati.


Il risultato di tale incapacità consiste nella ridotta ossigenazione di organi e tessuti del corpo umano e nella compromissione della qualità della vita. L’incapacità del muscolo cardiaco di accorciarsi contro un carico altera la relazione tra pressione ventricolare telesistolica e volume così da causare un aumento del volume telesistolico. A soffrire di scompenso cardiaco in Italia sono circa 600.


La nostra ricerca è il tassello più recente di una lunga serie di pubblicazioni sulla proteina che portiamo avanti da anni e sanciscono l’importanza di questa molecola come marcatore di scompenso cardiaco e della sua prognosi. In Italia ogni hanno si hanno 1mila nuovi casi di scompenso cardiaco e ogni giorno si verificano 5ricoveri ospedalieri. I sintomi clinici possono essere suddivisi in base alla presenza di scompenso sinistro o destro (tenendo presente che spesso si presenta al medico già uno scompenso globale).


Il termine scompenso cardiaco acuto è spesso usato esclusivamente per indicare l’edema polmonare acuto (cardiogenico). Sono impiegati anche nella terapia della pressione alta e dopo un infarto miocardio. Per chi ha già presentato un episodio di scompenso cardiaco. Non è sempre facilmente evidente, nello stadio precoce, infatti, la malattia può essere asintomatica. Informazioni sullo scompenso cardiaco.


Corrisponde, quindi, alla pressione esercitata nelle arterie durante le due fasi dell’attività cardiaca: contrazione del ventricolo sinistro del cuore ( pressione sistolica o “massima”) e suo rilassamento ( pressione diastolica o “minima”). Se un aumento del post-carico si mantiene a lungo nel tempo, il ventricolo mette in atto un altro meccanismo di compenso (l’ipertrofia). Questa variazione così ampia riflette innanzitutto la mancanza di una uniforme definizione dell’anemia associata allo scompenso cardiaco per cui i singoli studi hanno adottato diversi valori soglia di emoglobina. Quali sono le complicanze dello scompenso cardiaco ? L’evoluzione dello scompenso cardiaco dipende dall’età, dalle condizioni generali del paziente e dalle complicanze della stessa malattia. Tra queste vi sono: Insufficienza renale.


La riduzione del flusso di sangue al rene può progressivamente danneggiarlo sino alla necessità della dialisi. L’insufficienza funzionale cronica ( scompenso cardiaco cronico, SCC) del cuore può avere anche esito fatale. In caso di scompenso si instaura una serie di alterazioni nella circolazione arteriosa, e venosa, che vanno ad affaticare sempre più le prestazioni cardiache, danneggiando in modo irreversibile il miocardio, e di conseguenza peggiorando le condizioni cliniche del paziente. Ma anche le persone che praticano un’attività fisica intensa tendono ad avere la pressione bassa. Ovviamente tale fenomeno è tutt’altro che preoccupante: anzi, è sintomo di buon funzionamento del cuore ! Per scompenso cardiaco si intende una condizione nella quale il cuore non è capace di distribuire il sangue in misura adeguata alle richieste metaboliche dei tessuti.


Il restante 5- dei casi, classificati come ipertensione secondaria, sono causati da altre malattie che colpiscono i reni, le arterie, il cuore o il sistema endocrino. Il paziente con scompenso cardiaco deve misurare quotidianamente la pressione arteriosa e rivolgersi al proprio medico curante, se questa risulta alta e mal controllata. Chi ha lo scompenso cardiaco può avvertire una sensazione di grande stanchezza, che gli impedisce di svolgere le normali attività quotidiane. Anche in questo caso accade perché il cuore non riesce a pompare sangue a sufficienza e così il sangue viene reindirizzato da alcuni organi come muscoli e arti a quelli vitali come cuore e cervello. Le è stato detto che la pressione differenziale è troppo bassa , cioè la diastolica è troppo alta rispetto alla sistolica (che comunque è diminuita).


Ecco, io questa cosa non me la spiego.

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