Insufficienza cardiaca cronica. Generalmente lo scompenso cardiaco è cronico in quanto degenera lentamente. Circa la metà dei soggetti con insufficienza cardiaca cronica vive almeno anni. Tuttavia, soprattutto nei soggetti anziani, può verificarsi uno scompenso cardiaco che si sviluppa e peggiora rapidamente. I soggetti con insufficienza cardiaca sono potenzialmente a rischio di disturbi del ritmo pericolosi.
Solo in alcuni casi (ad es. intervento chirurgico per una malattia valvolare che non ha ancora determinato un danno irreversibile al muscolo cardiaco) è possibile guarire definitivamente. La disfunzione diastolica. Comuni sono anche i casi di insufficienza cardiaca causati da disfunzioni delle valvole del cuore, da aritmie, da abuso di alcool prolungato, da forti anemie, da trombosi od aterosclerosi con stenosi aortica. Una questione importante in caso di insufficienza cardiaca congestizia è il rischio di disturbi del ritmo cardiaco (aritmie).
Sintomi dell’ insufficienza cardiaca : come riconoscerla. L’ insufficienza cardiaca può essere di due tipologie: cronica oppure acuta. I primi sintomi che compaiono sono uguali in entrambi i casi, ma esistono anche delle manifestazioni specifiche che aiutano a capire quale sia la tipologia di disturbo che interessa il paziente.
Nell’ insufficienza cardiaca cronica , invece, i sintomi sono persistenti e tendono a non migliorare nel tempo. Questa patologia non è da sottovalutarsi, poiché può interessare l’intero organismo. I reni, ad esempio, rispondono a tale situazione trattenendo più acqua e sodio. L’insorgenza dei sintomi può essere rapida, e si parla di insufficienza cardiaca acuta, o manifestarsi poco a poco nel tempo, nel caso dell’ insufficienza cardiaca cronica.
I soggetti che non hanno una malattia cardiaca , generalmente traggono beneficio dal rilascio di questi ormoni, quando viene temporaneamente richiesto al cuore un maggiore carico di lavoro. Tuttavia, per coloro che presentano un’ insufficienza cardiaca cronica , tale risposta determina un aumento di lavoro a carico di un cuore già danneggiato. Lo scompenso cardiaco (o insufficienza cardiaca ) è una sindrome complessa in cui il cuore risulta incapace di pompare una quantità di sangue adeguata alle necessità dell’organismo, oppure è in grado di farlo solo al prezzo di un aumento della pressione nel circolo venoso a monte. Per insufficienza cardiaca o scompenso cardiaco si intende una condizione di alterazione strutturale o funzionale del cuore che rende impossibile a questo organo soddisfare le esigenze metaboliche dell’organismo.
La fame d’aria e gli edemi a piedi e gambe sono i principali segni di insufficienza cardiaca. Si è visto anche che, su soggetti con insufficienza cardiaca stabile, trattati con esercizio fisico adattato, che anche dopo anni di trattamento, il gruppo ha avuto una maggiore qualità della vita, un minor numero di ricoveri ospedalieri e un minore mortalità cardiaca rispetto al gruppo di controllo. Per cui insufficienza cardiaca e scompenso, pur usati come sinonimi nell’uso comune, non lo sono necessariamente perché l’ insufficienza cardiaca può avere una fase piuttosto lunga di compenso, una fase in cui il paziente sta bene, piuttosto che determinare immediatamente scompenso cardiaco. L’ IR cronica riacutizzata differisce dall’ IR acuta perché, una volta risolta la riacutizzazione, si ripristina il quadro dell’ insufficienza respiratoria cronica compensata.
Spesso i termini di scompenso cardiaco, insufficienza cardiaca , disfunzione ventricolare sinistra vengono usati come interscambiabili. Lo scompenso cardiaco, si configura come una sindrome clinica, con molteplici alterazioni funzionali, sistemiche o locali, che segue più o meno rapidamente la condizione fisiopatologica di insufficienza cardiaca. High out-put failure (per es. in presenza di ipertiroidismo, anemia). Classificazione, a seconda della metà del cuore interessata, in insufficienza cardiaca sinistra, destra e globale.
Questo il titolo del corso, promosso dall’Accademia Nazionale di Medicina, che si terrà a Siena venerdì settembre presso l’Hotel degli Ulivi in via Lombardi 4 dalle ore 9. L’introduzione della giornata sarà affidata al. Gli effetti collaterali più comuni sono artralgie, febbre e cefalea. La via intramuscolare viene invece poco utilizzata in quanto dolorosa e causa di discromie cutanee.
In questo lavoro stiamo parlando di insufficienza cardiaca cronica. Un esempio di tale stato può essere, probabilmente, miocardite acuta di origine reumatica e non.
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