L’ ischemia cerebrale nei neonati è una malattia in cui alcune aree del cervello sono colpite a causa della mancanza di ossigeno. Ischemia cerebrale è il termine medico utilizzato per indicare la riduzione o l’assenza dell’afflusso di sangue al cervello. Il sangue trasporta ossigeno e nutrimento al cervello. Quando le cellule cerebrali, in conseguenza di una riduzione od interruzione del flusso ematico, rimangono troppo a lungo senza ossigeno e nutrienti, cominciano a morire, e ciò può causare danni irreversibili. Quando un bambino non entra la giusta quantità di ossigeno, il cervello comincia a sperimentare la cosiddetta fame.
Come risultato delle sue cellule morte, che porta alla malattia. L’ipossiemia danneggia il sistema nervoso centrale principalmente causando disfunzione miocardica e perdita di autoregolazione del flusso ematico cerebrale , con conseguente ischemia. Il timing e la gravità dell’ipossia e dell’ ischemia , nonché l’età gestazionale del neonato sono i principali determinanti della neuropatologia della. L’ipossi- ischemia è una riduzione dell’ossigenazione (ipossia) e circolazione ( ischemia ) fetale causata da una riduzione di apporto di sangue dalla mamma al feto.
Paesi avanzati), ma è una delle principali cause di mortalità neonatale e di disabilità neurologica nei bambini, spiega. Torna alla 1° pagina. Secondo alcuni studi, circa un terzo dei neonati che subisce un ictus avrà nel corso degli anni un altro episodio analogo. Mario ha avuto un ictus perinatale: a una parte cospicua del suo cervello è stata “interrotta” la spina per un po’.
Impossibile dire quanto a lungo, ma il danno appare subito enorme: una grande chiazza scura copre la parte destra del suo cervello. Il lato sinistro del suo corpo non potrà mai muoversi, è la diagnosi. Patologia è uno dei più gravi, altrimenti viene anche chiamato cerebrale ischemia cerebrale nel neonato. Trattamento di ischemia.
A seconda del grado di ischemia cerebrale , vengono offerti diversi regimi di trattamento. Durante il trattamento, il corpo del bambino viene raffreddato di alcuni gradi al di sotto della temperatura normale per ore. Ricoverarono subito il neonato in terapia intensiva e scoprirono che aveva convulsioni. L’ Ictus è una patologia che non colpisce solo gli adulti: anche un bambino lo può subire subito dopo la nascita.
Si tratta ovviamente di un evento traumatico per il cervello che subisce un cambiamento repentino della circolazione sanguigna quando il piccolo viene partorito dalla madre. E sviluppare ischemia cerebrale nei neonati gradi, le conseguenze dipendono dalla gravità della condizione e la rapida risposta dei medici. La prognosi per il bambino dipenderà anche dal numero di cellule morte. Purtroppo l’ ictus cerebrale in Italia è la terza causa di morte, dopo le malattie cardiovascolari e le neoplasie, e la prima causa assoluta di disabilità.
Ogni anno in Italia circa 185. Nel feto o nel neonato l’ ischemia è determinata o da precedenti ipossia-acidosi con effetto deprimente sul sistema cardiovascolare o da occlusione vascolare. Pertanto, nel neonato asfittico, l’ipossia e l’ ischemia cerebrale vanno di pari passo e si parla in genere di danno ipossico-ischemico. La diagnosi non lascia spazio alla speranza.
Il bambino è vittima di un ictus perinatale (o stroke), che si verifica quando un grumo di sangue blocca il flusso sanguigno verso il cervello oppure si rompe. L’assenza di ossigeno al cervello provoca la morte dei neuroni e un danno cerebrale che non potrà più essere riparato. Nella mia esperienza di riabilitatore, ho raccolto decine di storie di pazienti che mi hanno riferito di aver manifestato alcuni sintomi e segni caratteristici dell’ ischemia cerebrale qualche giorno prima che accadesse l’attacco finale, quello che li ha costretti poi a fare i conti con le numerose difficoltà delle conseguenze post ischemia.
L’ ischemia cardiaca indica una riduzione della quantità di sangue e ossigeno che arriva al cuore, dovuta al restringimento di oltre il di una coronaria. La conseguenza più grave è l’infarto. L’ ictus cerebrale è un problema emergente anche in età pediatrica (sotto i anni): l’incidenza annua è fino a casi su 100mila bambini ed e’ paragonabile a quella dei tumori cerebrali infantili.
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