mercoledì 20 aprile 2016

Batterio olive puglia

Salento, ulivi uccisi da batterio killer. Ecco la mappa delle zone colpite. Non si sa come e quando questo micidiale parassita sia comparso in Puglia. Di certo, come porta d’ingresso nel Vecchio Continente ha scelto Gallipoli.


Da lì, si è propagato a macchia d’olio, veicolato da insetti della famiglia dei Cicadellidi. Xylella fastidiosa: il batterio killer degli olivi Non esiste una cura per le piante attaccate dal killer che arriva dal Centro America.

In queste gallerie si sviluppano funghi e batteri che causano marciumi. La sua comparsa in Puglia è dovuta a delle importazioni principalmente di piante ornamentali. A Bruxelles, dove il caso è seguito sin dall’inizio, è tornata alta l’allerta sugli ulivi infetti in Puglia e in Corsica.


In Spagna, invece, sono i mandorli a essere uccisi: il batterio è sempre lo stesso, quello che succhia la linfa e impedisce all’acqua e ai nutrienti di arrivare alla chioma. In Puglia sono tre le zone colpite. Se è vero che si stima che in Puglia siano presenti almeno cinquanta milioni di alberi, ovviamente non poter contare su una così ampia fetta di territorio comporterebbe un’elevata riduzione della produzione di olio.


I batteri patogeni sono microgranismi che causano malattie nell’organismo che li ospita. Un documentario per raccontare cosa sta avvenendo in Puglia : agli olivi, alla terra e alle persone. Hanno attraversato secoli di storia, hanno sfamato generazioni di popoli del Mediterraneo.

Gli antichi Greci avevano emanato addirittura una legge che prevedeva la pena di morte per chi abbatteva un olivo. Alcuni alberi iniziano a deperire misteriosamente. Le foglie si seccano, la corteccia inizia a sfaldarsi, la pianta alla fine muore. Il fenomeno viene chiamato complesso del disseccamento rapido dell’ olivo (CoDiRO). Due dei più gravi problemi dell’uliveto sono causati da batteri : la rogna, che spesso si propaga per colpa della mosca dell’ olivo , e la Xylella, che ha tanto danneggiato gli ulivi in Puglia negli ultimi anni.


Vediamo come riconoscere queste patologie e quali metodi abbiamo per prevenirle o contrastarle. La conservazione delle olive sotto sale si presta molto bene alle olive nere, ben sode, polpose e mature. Il sale grosso utilizzato permette a queste di eliminare i liquidi contenuti, perdendo il cosiddetto turgore cellulare, per mantenere più a lungo la polpa sana da muffe e batteri ma anche per eliminare il sapore forte ed aspro, tipico dell’olio fresco. Sintomi sull’ Olivo in Puglia La sintomatologia colpisce con particolare gravità gli esemplari più vetusti, con totale disseccamento degli ulivi secolari, mentre su piante più giovani l’alterazione si limita, spesso, a disseccamenti terminali che, in base alle osservazioni disponibili ad oggi, non sembrano innescare il declino generalizzato dell’intera pianta.


Puglia , tregua e speranze nella guerra degli ulivi Dei milioni di ulivi pugliesi, 8mila avrebbero dovuto essere abbattuti per la Xylella. Delibera di Giunta della Regione Puglia n. Misure di emer-genza per la prevenzione, il controllo e la eradicazione del batterio da quarantena Xy-lella fastidiosaassociato al Complesso del disseccamento rapido dell’ olivo ”. Determina Dirigenziale Servizio Agricoltura della Regione Puglia n. Fatto Quotidiano dalla Regione Puglia. Un appuntamento che inaugura la stagione di raccolta delle olive in tutta Italia.


I corsi di aggiornamento e formazione sono rivolti sia agli operatori agricoli che agli operatori di frantoio e vengono svolti da professionisti del settore. Dopo anni a combatterla, in Puglia è stato finalmente prodotto il primo olio resistente alla Xylella Fastidiosa. Fra tante notizie negative sulla questione Xylella, questa, come commenta il presidente di Coldiretti Puglia Savino Muraglia, fa certamente tirare un sospiro di sollievo ed è l’unico risvolto positivo dello “strano caso” dell’ olivo di Monopoli, un albero dichiarato infetto per mesi, con gli immaginabili effetti negativi sull.


L’Indicazione Geografica Protetta Olio di Puglia è riservata all’olio extra vergine di oliva ottenuto da olive prove­nienti da cultivar nazionali a prevalente diffusione regionale: Cellina di Nardò, Cima di Bitonto (o Ogliarola Barese, o Ogliarola Garganica), Cima di Melfi, Frantoio, Ogliarola salentina (o Cima di Mola), Coratina.

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