Inoltre, seppur individuata per tempo, non si può guarire da una malattia mieloproliferativa cronica, ma solo mantenere sotto controllo i suoi sintomi. Mentre non esiste una cura, il PV può essere controllato attraverso il trattamento e si può convivere con la malattia per molti anni. Fase iniziale: caratterizzata da eritrocitosi, in assenza di sintomi. Alcuni casi più gravi o con gravi complicazioni possono avere una prognosi peggiore, e la loro aspettativa di vita inferiore rispetto alla popolazione generale. Purtroppo l’ aspettativa di vita nei pazienti colpiti non è alta, e può variare mediamente da a 1 anni, a seconda della terapia seguita.
Il maggior predittore di morte per entrambe le malattie è stata una storia di trombosi. Generalmente, la policitemia vera è associata a una ridotta aspettativa di vita. La sopravvivenza media dei pazienti è di circa anni dalla diagnosi, sebbene molti pazienti vivano più a lungo. Il motivo principale di tale riduzione è la frequente trombosi, che rappresenta la causa di morte più frequente nel paziente con policitemia veri, seguita dallo sviluppo di complicanze come. Scopri di più sui sintomi comuni della policitemia vera.
La policitemia vera , detta morbo di Vaquez,. Ruxolitinib agisce inibendo i fattori di crescita responsabili della creazione dei globuli rossi e del funzionamento del sistema immunitario. Il trattamento funziona per ridurre la quantità di globuli rossi nel corpo, la quantità di globuli rossi prodotta dal midollo osseo e per prevenire la formazione di coaguli di sangue. Policitemia vera (PV) o malattia di Vaquez La PV è una malattia neoplastica clonale cioè colpisce la cellula staminale emopo i etica da cui derivano GR, GB e PLT.
In questa malattia è prevalentemente interessata la linea eritropoietica (dei GR) che si svincola dai normali meccanismi regolati dalla eritropoietina. Esistono tipi misti in cui le manifestazioni possono essere molto variabili: in alcuni soggetti aumentano tutti i tipi di cellule, invece in altri aumenta un solo tipo di cellule oppure due. Recentemente è stato coniato il termine di Policitemia mascherata (masked PV), per identificare quei pazienti con istologia midollare suggestiva per Policitemia Vera , ma con valori di emoglobina inferiori a quelli indicati dai criteri diagnostici WHO. Buongiorno dottore, a mia moglie di anni è stata appena diagnosticata la policitemia vera , dopo un attacco di crisi ipertensiva.
Spesso, la policitemia vera è diagnosticata durante un esame del sangue fatto per qualche altro motivo. In assenza di trattamento, la policitemia vera può essere pericolosa per la vita. Nella policitemia vera , quindi, il volume ematico si espande e si sviluppa iperviscosità, perciò aumenta il rischio di sviluppare eventi trombotici. Sebbene sia spesso sintomatica, il decorso della malattia è benigno.
Complicanze trombotiche arteriose e venose gravi sono rare, ma possono essere fatali. In circa il dei casi è presente la mutazione V617F di JAK-già vista nella Policitemia Vera. Nel caso delle TE sono tre le mutazioni (JAK MPL, CALR) che sembrano indurre la malattia.
L’incidenza è stimata in circa 1. L’ aspettativa di vita dei pazienti affetti da policitemia vera , soprattutto di quelli di età inferiore ai anni, è risultata ridotta rispetto alla popolazione generale, a differenza dell’ aspettativa di vita dei pazienti con trombocitemia. Soprattutto la policitemia secondaria è un fenomeno nella maggioranza dei casi reversibile: nel momento in cui l’individuo scende a bassa quota, viene meno la causa dell’ipossia o il tumore viene rimosso, il numero di globuli rossi si ristabilizza in breve tempo, determinando per il paziente una aspettativa di vita assolutamente normale. In conclusione, l’ aspettativa di vita dei pazienti con policitemia vera , specie se di età inferiore a anni, appare ridotta rispetto alla popolazione generale.
Al contrario, l’ aspettativa di vita dei pazienti con trombocitemia essenziale non è significativamente ridotta dalla malattia. Questi fenomeni biologici non si osservano nei soggetti sani o nei pazienti con Policitemia secondaria e rivestono quindi un ruolo diagnostico nella policitemia vera. Nel dei pazienti, la diagnosi di PV è occasionale cioè sospettata sulla base di alterazioni emerse da un esame emocromocitometrico eseguito occasionalmente. Uno studio, compiuto da Ricercatori della Divisione di Ematologia del Policlinico San Matteo di Pavia e dell’Ospedale Niguarda di Milano, ha valutato l’ aspettativa di vita ed i fattori prognostici per la sopravvivenza nei pazienti con policitemia vera e trombocitemia essenziale.
Il campione esaminato era composto da 8pazienti consecutivi. Dal punto di vista molecolare, la patologia è associata ad una mutazione acquisita di una proteina chinasi denominata JAK che è presente nel dei casi (invece, nella policitemia vera , JAKè mutata in più del dei casi).
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.