Pericardite costrittiva. La pericardite cronica costrittiva è in genere idiopatica, senza apparente causa nota. Generalmente la pericardite , se correttamente trattata, si risolve in poche settimane.
Quando, però, l’infiammazione è dovuta a patologie cardiache vi è il rischio di frequenti recidive e di cronicizzazione. In caso di deficit diastolico rilevante, si manifesta con congestione delle vene del collo in inspirazione, edemi periferici ed epatomegalia. Di rado la pericardite può essere il risultato di un infarto del miocardio.
Si parla in questi casi di pericardite epistenocardica. Tuttavia questo succedeva più spesso in passato, prima dell’avvento della terapia di riperfusione, perché la pericardite si verifica più facilmente nel caso di infarti estesi. Lo stadio di pericardite costrittiva è conseguenza dell’infiammazione cronica della sierosa che porta alla formazione di uno spesso guscio fibroso, frequentemente calcifico. Ciò provoca una riduzione della distensibilità ventricolare e un diminuito ritorno venoso che si traduce clinicamente in segni di insufficienza ventricolare destra. Il tamponamento cardiaco si verifica se nel pericardio si raccoglie un eccesso di liquidi, che iniziano a premere sul cuore, impedendogli di riempirsi normalmente di sangue.
Occasionalmente, la pericardite causa un marcato ispessimento e irrigidimento del pericardio ( pericardite costrittiva ). Il versamento pericardico è. E’ una malattia rara che insorge lentamente, causando la formazione di tessuto simil-cicatriziale nel pericardio che, a sua volta, si irrigidisce senza riuscire più a muoversi normalmente. Generalmente si accompagna a dolore toracico che aumenta con gli atti respiratori o con i cambiamenti di posizione e alterazione degli indici di flogosi (VES, PCR). Tuttavia, il grado di pericardite non è correlato al grado di BUN sierico o aumento della creatinina. La patogenesi è ancora poco compresa. Va infine ricordata la pericardite epistenocardica, che si verifica a seguito di un infarto.
Questa condizione è chiamata pericardite costrittiva e spesso porta a un forte gonfiore delle gambe e dell’addome, oltre a mancanza di respiro. Tamponamento cardiaco. Quando un eccesso di liquido si accumula nel pericardio, può svilupparsi una condizione pericolosa chiamata tamponamento cardiaco. Infiammazione del pericardio: si può manifestare in una forma acuta (p. acuta) o in una forma cronica (p. costrittiva cronica). Eziologia della pericardite acuta.
Nella maggioranza dei casi questo tipo di p. La prognosi è buona nella maggior parte dei casi, anche in presenza di recidive. Tuttavia, fanno parte di questa categoria anche i versamenti pericardici, sintomatici e non, la pericardite costrittiva , il tamponamento cardiaco e le forme tumorali a carico del pericardio. Rientrano nei casi di pericardite non infettiva quella associata a infarto miocardico acuto, quella associata a insufficienza renale cronica, le pericarditi neoplastiche (che possono essere causate da neoplasie primitive del pericardio oppure da metastasi di neoplasie interessanti altre strutture), la pericardite indotta da radioterapia e. Ulteriore caso di pericardite costrittiva con calcificazioni che si estendono verso il miocardio alla TAC torace (C e D).
Si tratta della complicanza rara di una pericardite acuta tubercolare, che può insorgere in alcuni mesi o anni. Pur in assenza di un danno diretto al muscolo cardiaco, il sacco impedisce al cuore di riempirsi e di pompare sangue, configurando un quadro paragonabile a quello dello scompenso cardiaco. Questa situazione si definisce pericardite costrittiva. I sintomi dello scompenso cardiaco sono la difficoltà respiratoria e gli edemi periferici. Le malattie che interessano il pericardio possono presentarsi sia in forma acuta che cronica.
Possiamo avere: pericarditi ( pericardite acuta, pericardite costrittiva , pericardite cronica), effusione pericardica, tamponamento cardiaco. La più comune è la pericardite , importante da tenere a mente nella diagnosi differenziale del dolore toracico. Quando invece si cronicizza, significa che la pericardite sta avendo uno sviluppo più lento e richiede più tempo per la remissione.
Sia acuta che cronica la pericardite ha, di solito, origine idiopatica, il che significa che non si sa con esattezza quale sia la causa che l’ha provocata.
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