Perché la tecnica dell’esposizione sia più efficace per la cura del disturbo ossessivo compulsivo è necessario che sia affiancata alla tecnica di prevenzione della risposta. Vengono sospesi, o inizialmente almeno rimandati, gli abituali comportamenti ritualistici che seguono alla comparsa dell’ ossessione. Talvolta, infine, si usa a sproposito il termine ossessione per definire una “fissazione“, ovvero un qualcosa a cui la persona pensa spesso, ma volentieri.
Ad esempio, tutti gli hobby o interessi portati all’estremo (strumenti musicali, sport, modellismo, ecc.), o anche una persona, che può occupare gran parte del proprio spazio mentale, nel caso in cui si sia innamorati di questa. In tali pazienti, l’episodio ossessivo è spesso seguito da un dialogo interiore rassicurante, che rappresenta un tentativo di soluzione al disagio attivato dall’ ossessione. Una ossessione è definita come un pensiero, impulso, o immagine che ricorre o persiste e provoca una forte ansia.
Questi pensieri sono irresistibili per chi subisce disturbo ossessivo compulsivo, nonostante la persona si renda conto che questi pensieri sono irrazionali. Sono solo creazioni della mia mente. Ossessione del proprio aspetto: cosa nasconde? L’unica persona in grado di capire realmente quando è troppo sei tu.
Se la tua ossessione è una fonte di gioia ma non ti impedisce di appagare i bisogni primari e di avere cura degli amici, puoi consentirle di seguire il suo corso. Disturbo ossessivo compulsivo, schizofrenia epsicosi ossessiva: spieghiamo in parole semplici cause, sintomi e cura e come distinguerle, quando possibile. Anche se si riesce a distrarsi dall’ ossessione , il sollievo è solo momentaneo perché le ossessioni si ripresentano continuamente. Chi segue una cura a base di farmaci deve sempre seguire i consigli dello psichiatra, non deve mai sospendere da solo né cambiare nulla della cura se i risultati sono soddisfacenti o insoddisfacenti.
Con gli psicofarmaci non si scherza.
Curare il Doc senza farmaci. Molti scelgono di portare avanti la decisione di curare il Doc senza farmaci. Bisogno maniacale di ordine e pulizia. Bassa emotività ed entusiasmo. Con la parola “ ossessione ”, anche nel linguaggio comune, ci si riferisce a un pensiero difficile da scacciare.
Volendo essere più precisi, però, un’ ossessione è un pensiero ripetitivo che può presentarsi in forma verbale ma anche di immagini o impulsi e che può comparire senza volerlo. Come uscire dalla dipendenza affettiva. Quando l’amore diventa ossessione.
Conosci questa condizione dai pensieri incontrollabili ricorrenti. Sono, ad esempio, molto comuni i dubbi riguardo al fatto che altri possano avere cattive intenzioni nei nostri confronti, che fanno parte del meccanismo paranoico e non ossessivo. Volgarmente, inoltre, si tende a chiamare ossessione un qualunque tema di pensiero ricorrente, che impegni la nostra mente per lungo tempo e contro la nostra volontà.
Si tratta di un pensiero continuo, che ricorre e persiste nonostante gli sforzi per ignorarlo o eliminarlo. Fortunatamente negli anni queste persone sono riuscite a dare un nome al proprio disturbo. La stessa cosa non si può ancora dire sul trattamento. Secondo alcuni dati statistici possono passare fino a sette anni tra l’insorgenza dei sintomi ossessivi e la richiesta di un trattamento specialistico. Credo di soffrire da anni di questo disturbo con alti e bassi.
Nella pratica psicologica attuata nel sud della Florida, a Palm Beach County, sono stati presi in cura molti pazienti con problemi derivanti dall’ ossessione o OCD per il sesso che hanno dichiarato di essersi trovati a convivere per anni prima di riuscire a richiedere aiuto. Marco Salerno psicologo psicoterapeuta a Roma Le donne afflitte dall’ ossessione per il cibo sono persone sempre disponibili ad aiutare gli altri, vanno incontro a tutte le richieste fatte dalla loro famiglia, sul lavoro, nelle relazioni, pur di mantenere la pace e ricevere un po’ di amore a discapito del riconoscimento e della soddisfazione dei propri bisogni piu’ intimi.
La persona affetta da questo disturbo molto spesso riconosce l’irrazionalità dei suoi pensieri e riesce ad ammettere che i suoi comportamenti sono eccessivi, per questo motivo è quasi sempre applicabile una psicoterapia, supportata spesso da una cura farmacologica.
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