Le caratteristiche che devono essere rilevate quando si valuta il polso arterioso sono tre: frequenza, ritmo e qualità. La frequenza del polso arterioso. Quando si parla di “” polso arterioso ”” ci si riferisce al movimento (pulsante) impresso alla parete di una arteria dal movimento del sangue al suo interno. Infatti un polso arterioso valutato per bene può svelare delle morbosità legate al circolo.
Nello specifico del polso si deve analizzare con attenzione la sua ampiezza, la sua frequenza, il suo ritmo, la sua tensione, la sua durata e la sua sincronia o rispetto al controlaterale o rispetto agli altri! POLSO VENOSO GIUGULARE.
Può essere misurata rilevando la variazione pressoria generata. Una descrizione approfondita del dolore al polso (dalle sue cause principali alla terapia) è presente qui. Gualtiero Gandini Video: Dott.
Si può rilevare negli stati ipercinetici fisiologici e patologici (ansia, attività fisica, gravidanza, febbre, tireotossicosi, beri-beri, morbo di Paget, cuore polmonare) e nella insufficienza aortica. Chi di voi ha già provato ad effettuare emogasanalisi, o anche chi ne ha viste fare, saprà che a volte il polso arterioso può non essere palpabile. Le ragioni, a meno di non trovarsi di fronte ad un paziente in arresto cardiorespiratorio, possono essere diverse: ipotensione, eccessiva profondità del vaso, polso grosso e così via.
Il polso venoso è quello registrato appunto a livello delle vene(la pulsazione). Chi conosce bene oggi (e soprattutto chi lo mette in pratica) l’esame routinario del polso arterioso ?
Che cosa sta ad indicarci un polso ipocinetico? Quello che veniva chiamato polso debole o pulsus parvus? Per percepirlo è sufficiente esercitare una lieve pressione sul versante interno del polso (dal lato del pollice), così come mostrato nel video seguente.
Dicrotia: l’onda di polso primaria, riflessa in periferia, percorre il sistema arterioso in senso retrogrado. L’onda retrograda viene riflessa dalla valvola aortica, ormai chiusa, e ritorna in periferia causando la seconda punta nel tratto diastolico del polso. Volume ematico nel sistema arterioso 5. Emogas arterioso : cos’è? L’emogasanalisi arterioso sistemico ottiene il campione da analizzare tramite l’arteria radiale ( polso ) del paziente o – più raramente – dall’arteria brachiale (faccia anteriore del gomito) o da quella femorale (inguine). Traduzione del vocabolo e dei suoi composti, e discussioni del forum.
Tuttavia, la palpazione del polso arterioso periferico è la più importante. Se vi sono dubbi ricontrollare nuovamente il polso. Note: Se il polso è regolare contare i battiti per trenta secondi e moltiplicarli per due ( o contare per secondi e moltiplicare per quattro). Il prelievo deve avvenire su un vaso arterioso , in particolare si l’arteria radiale, l’arteria brachiale o l’arteria femorale: è necessario utilizzare sangue arterioso perché mostra caratteristiche qualitative differenti rispetto a quello venoso (per esempio, il sangue venoso è più ricco di CO2) e perché il prelievo venoso offre.
Informa sulla frequenza e regolarità del ritmo cardiaco. La sua valutazione riflette. Misurazione del polso. Polso venoso giugulare.
Il medico può trarre delle informazioni fondamentali dalla valutazione di:. Nel caso in cui l’arteria radiale risulti particolarmente difficile da reperire (troppo piccola o troppo profonda al polso ), il prelievo arterioso può essere praticato in un vaso arterioso più grande, come l’arteria omerale (superficie anteriore del gomito) o l’arteria femorale posta all’inguine. Il rilevamento del polso può misurare l’attività cardiovascolare e il consumo di ossigeno, ma non sostituisce la misurazione della pressione arteriosa. Se ci si prende il polso (la frequenza cardiaca) prima, durante e dopo l’attività fisica, si noterà che aumenta durante l’esercizio.
L’emogasanalisi valuta la ventilazione misurando il pH del sangue, la pressione parziale di ossigeno arterioso (Pa O2) e la pressione parziale di anidride carbonica (Pa CO2). L’emogasanalisi può anche essere utilizzato per valutare la saturazione di ossigeno e la concentrazione di ione bicarbonato (HCO3) presente nel sangue.
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