lunedì 19 dicembre 2016

Calazio interno occhio

Il piccolo nodulo (cisti) che si forma può avere dimensione molto variabile, da appena visibile al volume di circa un pisello o più. A volte il calazio è proprio sul margine finale delle palpebre, ossia dove si originano le ciglia mentre in altri casi è più alto rispetto alla sede ciliare. Per vedere un calazio interno è necessario sollevare la palpebra e rovesciarla leggermente. Si vedrà il calazio di un colore grigio-giallo. Si tratta – in estrema sintesi – di un fastidiosa cisti, o ingrossamento di una ghiandola, che si trova nella palpebra dell’ occhio.


Dunque, il calazio è una vera e proprio patologia dell’ occhio , visto e considerato che nel resto del corpo non vi sono ghiandole assimilabili a quella che è, suo malgrado, protagonista del nostro.

L’orzaiolo e calazio sono disturbi causati dalle ghiandole palpebrali, potrebbero sembrare simili, ma è giusto non confonderle, infatti la loro origine è ben differente. Il materiale purulento al suo interno può fuoriuscire, ma nel caso in cui rimanesse incistato deve essere rimosso chirurgicamente. Quali sono le cause del calazio ? La formazione di un calazio può dipendere da costituzionalità, disordini alimentari, patologie del tratto intestinale (come la colite spastica) e stati ansiosi. Esistono due forme di calazio a seconda di dove si trova.


Calazio interno ed esterno. Si parla di calazio esterno quando la cisti è posta sulla cute della palpebra e si vede un rigonfiamento della stessa. Clinica Segni e sintomi.

Il calazio può insorgere come cronicizzazione di un orzaiolo. Un calazio del margine palpebrale, a carico dello stesso con la forma di una propaggine appuntita. In alcuni casi più calazi possono comparire contemporaneamente, si tratta di calaziosi. Quando dipende dalla blefarite, il calazio può formare piccole crosticine tra le ciglia, fino a provocare prurito ai bordi palpebrali e bruciore.


In generale uno dei rimedi principali per sconfiggere il calazio è il calore. La prima cosa da fare dunque, non appena avvertite i sintomi della patologia, è quello di mettere sulla parte colpita un panno caldo oppure un asciugamano. Si tratta di una piccola neoformazione caratterizzata dall’infiammazione delle ghiandole di Meibomio, che si trovano all’ interno delle palpebre e contribuiscono, col loro secreto, alla formazione delle lacrime. Orzaiolo e calazio sono due disturbi a carico dell’ occhio che, sebbene possano sembrare molto simili, hanno però origine diversa.


Ne ha parlato la dottoressa Alessandra Di Maria, Referente malattie di orbita, palpebre e vie lacrimali in Humanitas, in un’intervista al Corriere della Sera. La principale differenza riguarda, quindi, il dolore e la presenza di materiale purulento. Nel caso di calazio interno , questo è visibile solo sollevando e rovesciando la palpebra con una “pallina” più o meno giallastra a seconda della quantità di pus. Esiste poi il “ calazio palpebrale” che si forma sul margine della palpebra e quindi sembra una punta allungata della palpebra stessa. Qual è la storia naturale del calazio : che sintomi provoca?


Rimedi naturali contro il calazio. Il calore è senza dubbio uno dei “segreti” principali per la cura del calazio. Un primo valido aiuto potrà arrivare, anche nel caso non disponiate nell’immediato in casa i rimedi suggeriti, dall’applicazione di un asciugamano o panno caldo sull’ occhio interessato.


I calazi, talvolta chiamati cisti meibomiane (o tarsali), possono svilupparsi in caso di occlusione di una delle ghiandole palpebrali.

Un calazio è un piccolo gonfiore, generalmente indolore, che appare sulla palpebra. Una condizione infiammatoria acuta diffusa all’ interno di alcune ghiandole, definita blefarite posteriore o meibomite, che può svilupparsi sulla palpebra superiore o inferiore e può scomparire senza trattamento. Sebbene i calazi, le blefarite e le meibomiti siano della infiammazioni risolvibili in breve tempo, le alterazioni del film lacrimale che comportano, possono portare alla sindrome dell’ occhio secco, che rappresenta invece una condizione di grave disconfort per chi ne è affetto.


Tumefazione infiammatoria di una ghiandola di Meibomio (nella palpebra). Quando il dotto escretore si occlude, la secrezione prodotta dalle suddette ghiandole si accumula al loro interno dando origine ad un lipogranuloma (cisti).

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