Reflusso , tachicardia e ansia. Una volta escluso ogni tipo di problematica cardiaca, bisogna sapere che la tachicardia può dipendere dal reflusso gastrico ed ernia iatale, con conseguente ansia e perdita del controllo. Le crisi acute possono avvenire a fine di ogni pasto, soprattutto se si sono assunte bevande gassate. A novembre mi è stata diagnosticata un ernia iatale che mi causa reflusso gastrico.
Ho fatto la cura è sembrava che tutto andava bene. Da circa settimane non ho più avuto tachicardia al risveglio. Un esempio su tutti sono i problemi di stomaco , per i quali probabilmente saresti naturalmente portato a ricercare cause nell’alimentazione o in eventuali intolleranze. In caso di ernia, acidità e reflusso gastroesofageo il nervo vago viene messo in tensione.
Questa tensione porta ad una iperstimolazione del cuore che causa proprio le aritmie cardiache di cui stiamo indagando la causa. In questi casi manipolazioni osteopatiche a livello viscerale possono aiutare ad allentare le tensioni del nervo vago. Recenti studi tedeschi hanno dimostrato inoltre una netta correlazione tra il reflusso e il peggioramento delle rino-sinusiti croniche, delle poliposi nasali e dell’asma bronchiale. Visita cardiologica e diagnosi di reflusso gastro-esofageo. Accade di frequente che durante una visita cardiologica venga diagnosticato un reflusso gastro-esofageo (RGE).
Ciò accade perché spesso tra i sintomi del reflusso se ne possono presentare alcuni simili all’angina pectoris o all’infarto, come il dolore al torace. Se state assumendo farmaci che provocano le palpitazioni , il medico proverà a prescrivervi un farmaco migliore. Se le palpitazioni sono causate da un’ aritmia (irregolarità del battito), il medico può optare per una terapia farmacologica o chirurgica. Primariamente in ogni caso è utile trattare la patologia di base: ovvero il reflusso.
Ernia iatale: cause e sintomi della tachicardia. Nel caso l’ernia iatale interessi anche la sfera cardiaca, portando appunto episodi di tachicardia. Si verifica una compressione da parte dello stomaco sull’atrio destro, azione che avviene soprattutto dopo i pasti. Anche se si è consapevoli di essere affetti da ernia iatale, in caso di ripetuti episodi di tachicardia , è sempre consigliabile consultare un cardiologo per escludere altre cause più o meno preoccupanti. La tachicardia , infatti, potrebbe essere indicativa di una patologia cardiaca e quindi necessitare di una diagnosi tempestiva.
Buongiorno professore, ho anni e ho sempre goduto di buona salute. Tachicardia e reflusso gastro-esofageo. Da qualche settimana mi capita spesso di avere dopo cena episodi di tachicardia.
Mi è stato fatto l’elettrocardiogramma che ha dato esito negativo. Evita o riduci il fumo e quei farmaci che riducono il tono muscolare dello sfintere esofageo inferiore: FANS e anti-infiammatori, calcio-antagonisti, anticolinergici, dopamina. Dottoressa salve a seguito di una gastroscopia mi è stata diagnosticata la malattia da reflusso gastro esofageo per cui ho seguito una cura a base di lucen da per gg…nonchè prima di questo ho preso sempre lucen da per settimane e quello da per gg…per poi appunto andare dal gastroenterologo perchè l’acidità non passava.
Ho eseguito terapia con ranitidina cloridrato (ranidil). La Fisioterapia per l’ernia Iatale e la tachicardia notturna. Fino ad oggi la cura per l’ernia iatale, è stata quella di modificare la dieta, assumere farmaci antiacidi, e fornire indicazioni specifiche per limitare il disturbo notturno e favorire una diminuzione dell’infiammazione.
La paziente lamentava forti bruciori, purtroppo resistenti ai farmaci , e frequenti extrasistoli ventricolari, sopraventricolare e palpitazioni , tanto da tenerla sveglia quasi ogni notte, tutto accompagnato da forti bruciori di Stomaco, gola e retrosternali. Cosa prevede la terapia medica? Ad oggi non esiste un farmaco in grado di aumentare la pressione della valvola (quindi aggiustare il rubinetto) e cosi impedire il reflusso quindi la terapia si basa sull’impiego di farmaci che bloccano la produzione acida da parte dello stomaco. I farmaci per combattere la tachicardia sono chiamati antiaritmici (e comprendono varie tipologie di medicinali, tra cui i betabloccanti).
Oltre agli antiaritmici è anche necessario che la persona colpita da disturbi del ritmo cardiaco assuma farmaci scoagulanti allo scopo d’impedire la formazione dei trombi.
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