lunedì 16 ottobre 2017

Massa eritrocitaria

Scopri il significato di massa eritrocitaria e plasmatica nella sezione dedicata alla medicina a-z di Starbene. Cerca tutte le parole nel dizionario della salute. Eritrociti slurry (ER) è la massa eritrocitaria , risospese in particolare cloruro di sodio gemokonservanta e la soluzione contenente formulazioni gelatina, e alcuni altri componenti.


Tipicamente, il rapporto tra la sospensione di eritrociti e la soluzione è 1: 1. Massa eritrocitaria e plasmatica.

Nella forma relativa l’aumento della massa eritrocitaria non è reale, ma relativo ad una riduzione della massa plasmatica. Tale evenienza in età pediatrica si realizza molto facilmente per la disidratazione secondaria ad esempio a diarrea, all’uso di diuretici o semplicemente alla scarsa introduzione di liquidi. Conta eritrocitaria come si esegue e tutti i valori. Questo esame serve per valutare il numero di globuli rossi per millimetro cubo di sangue. La massa eritrocitaria rappresenta il volume dei globuli rossi per chilogrammo di peso corporeo.


Può essere determinata con cromo 51. Aumenta in caso di policitemia vera o secondaria (ipossia, cardiopatia, metaemoglobinemia, neoplasia, emoglobinopatia a elevata affinità, iperproduzione reninica). Valori elevati possono anche, in modo più semplice, essere legati a una riduzione del volumi del plasma (eritrocitosi relativa, in quanto la massa eritrocitaria sarebbe normale ma ha una concentrazione maggiore perché sono diminuiti i liquidi).

Si distinguono una eritrocitosi relativa, dovuta a una perdita di volume plasmatico (grave disidratazione, ustioni), che non rappresenta un reale aumento della massa eritrocitaria , e una eritrocitosi assoluta, nella quale è presente un aumento assoluto della massa eritrocitaria. Anche in caso di ipossiemia arteriosa cronica può esserci un incremento della massa eritrocitaria (altitudine elevata, malattie polmonari croniche, shunt intracardiaco destro-sinistro, trapianto renale o sindrome da ipoventilazione). DELLA MASSA ERITROCITARIA EQUILIBRIO DELLA MASSA ERITROCITARIA.


La determinazione della massa dei globuli rossi, attraverso globuli rossi marcati con cromo, può aiutare a distinguere la policitemia vera da quella relativa (in cui la di volume degli eritrociti appare aumentata solo perché è diminuito il volume ematico) e può anche differenziare la policitemia vera da altri disordini mieloproliferativi. VO2max (il massimo volume di ossigeno consumato per minuto) pari al. La somministrazione di r-HuEPO consente quindi di migliorare la capacità aerobica dell’atleta.


La perdita di massa ossea è molto più marcata al rachide, al bacino ed agli arti inferiori (scheletro assiale), che non agli arti superiori. Nessuna evidenza di leucemia mieloide cronica. Benché in un dei casi sia possibile riscontrare il cromosoma Philadelphia. Questi soggetti sono a rischio di sviluppare leucemia mieloide cronica. Biopsia ossea:iperplasia trilineare 3. Presenza della mutazione JAK(V617F) o mutazione esone del gene JAKMINORI 1. Una massa eritrocitaria normale e un volume plasmatico diminuito sono invece caratteristici della policitemia relativa.


Una volta documentato un incremento della massa eritrocitaria è necessario documentare la presenza degli altri criteri O. La valutazione della massa eritrocitaria (esame eseguito presso la medicina nucleare) può essere di aiuto a distinguere l’eritrocitosi relativa (dovuta ad una riduzione del volume plasmatico) da quella primitiva (dovuta ad un aumento effettivo del numero dei globuli rossi). Le tossicità osservate negli studi sugli animali con venetoclax includevano riduzioni dose-dipendenti dei linfociti e della massa eritrocitaria.

Si parla dunque di espansione della massa eritrocitaria , di splenomegalia, di gotta e di ipertensione arteriosa. La morfologia eritrocitaria è assai caratteristica: emazie parzialmente prive di emoglobina o con la membrana interrotta, e frammenti di emazie. Queste alterazioni della membrana eritrocitaria sono probabilmente espressione del danno provocato dal reticolo endotelio splenico (‘”pitting”) nell’asportare i precipitati di emoglobina.


Maria Brini GLI ESAMI DI PRIMO LIVELLO IN EMATOLOGIA SCUOLA REGIONALE DI FORMAZIONE SPECIFICA IN MEDICINA GENERALE – Triennio.

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