mercoledì 21 agosto 2019

Esame impedenzometrico acufene

Gli esami che ritengo orientativi sono esami che permettono di restringere il campo diagnostico, ma non sono indispensabili. Tra questi ultimi c’è l’acufenometria. E’ questo un test che ritengo giusto fare nello studio di un paziente affetto da acufene , ma di per sé, non è un esame diagnostico definitivo.


Gli esiti degli accertamenti permettono di accertare o almeno ipotizzare le cause degli acufeni ed è importante dare quest’informazione al paziente che per prima cosa desidera conoscere la causa del proprio disturbo. Ogni malattia, così gli acufeni , può esser correttamente trattata se correttamente inquadrata dal punto di vista diagnostico.

La diagnosi è fondamentale per indagare la causa che genera l’ acufene e trovare una terapia efficace e adatta al singolo paziente. Il primo passo è sottoporre il paziente ad un esame “obiettivo” di valutazione della membrana timpanica del paziente. L’ esame audiometrico è una valutazione strumentale atta a stabilire, nel modo più preciso possibile, la soglia uditiva, ovvero la minima intensità sonora che una persona riesce a percepire. Con l’ausilio di una cuffia ben posizionata su entrambe le orecchie, l’audiometrista invia dei suoni (toni puri) a diverse frequenze e intensità, prima in un orecchio e poi nell’altro.


Questo esame permette di valutare la funzionalità del sistema di amplificazione del suono. D La diagnosi di otosclerosi si esegue mediante visita otorinolaringoiatrica corredata da esame audiometrico tonale ed esame impedenzometrico. Non è possibile fare diagnosi di malattia con il solo esame audiometrico tonale e, molto spesso, è opportuno ripetere gli accertamenti a distanza di mesi per ottenere una diagnosi definitiva.

Il paziente che perviene al Csa verrà subito visitato dall’otorinolaringoiatra, dall’audiologo, e dall’audioprotesista, verrà sottoposto ad indagini strumentali di primo livello ossia esame audiometrico tonale e vocale, esame impedenzometrico , prove di funzionalità vestibolare, prove di funzionalità cranio-cervico-mandibolare. Un episodio di barotrauma e un timpanogramma quasi piatto sono compatibili con la diagnosi di otite sieromucosa. I sintomi sono: sensazione di ovattamento, rimbombo della voce (autofonia) e spesso abbassamento di udito (ipoacusia) ed acufene. L’ esame va effettuato in un ambiente silenzioso e tranquillo, valutando separatamente entrambe le orecchie.


Nel paziente con acufene è utile per rilevare un eventuale abbassamento dell’udito (che è una delle cause più frequenti) e l’intensità del tinnito. Risonanza magnetica encefalo per acufeni. Dopo aver proceduto agli esami di base audiometrico e impedenzometrico ascolterà con uno stetoscopio la zona intorno all’orecchio per valutare se si tratta di un acufene obiettivo (ascoltabile dall’esterno).


Un esame audiometrico in pratica. Dell’ esame audiometrico e del suo esito se ne può altamente “fregare”… Ovvero non significa assolutamente nulla… Semmai il problema è se le dà fastidio l’ acufene , nel qual caso dovremmo discutere di terapia. Acufeni - Cause Principali. Che cos’é l’ esame impedenzometrico ? L’ esame impedenzometrico è una metodica di analisi dello stato dell’orecchio per valutare la reazione al suono e il grado di elasticità del sistema timpano catenale.


Si compone di due parti che si eseguono contemporaneamente: il timpogramma e il riflesso stapediale. A cosa serve l’ esame ? La diagnosi, nei pazienti in cui sia presente un’associazione tra cefalea, disturbi del visus e diplopia, acufeni e vertigini, prevede una risonanza magnetica cerebrale per escludere lesioni occupanti spazio, una visita neurologica con EEG ed una valutazione oculistica del campo visivo e del fondo oculare.

Esame impedenzometrico Cosa è. Le risposte del paziente alla stimolazione uditiva sono annotate in un grafico chiamato “audiogramma”. Durante l’ esame il paziente dovrà collaborare, segnalando al tecnico ogni volta che percepisce un suono. Durante questi venti giorni di cura, mi è sorto un acufene anche all’orecchio sinistro, più o meno di simile intensità.


Mi sono recato subito dall’Otorino, il quale a seguito di esame otorinolaringoiatra ed esame impedenzometrico , ha diagnosticato un otosalpingite catarrale con acufeni discontinui bilaterali. L’ acufene è un sintomo difficile da studiare, richiede una attenta valutazione del paziente e una attenta e minuziosa raccolta anamnestica della storia del paziente per cui inviare esami diagnostici via mail preventivamente a questi step non ci consentono di formulare una corretta diagnosi o elargire consigli. Dopo tali esami è fondamentale l’informazione e la rassicurazione del paziente.


Ascoltando il paziente e demistificando il significato negativo dell’ acufene , molti pazienti stanno già spesso subito meglio. A questo punto per molti acufeni potrà essere intrapreso un percorso terapeutico in base alla loro eziopatogenesi. A me è sorto un acufene continuo di frequenza acuta circa due anni dopo la diagnosi di otosclerosi (fatta con una timpatomia) dallo stesso lato. Al risveglio dalla stapedectomia (Dott.


Schobel, Austria) l’ acufene era del tutto scomparso per ricomparire circa due giorni dopo.

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