martedì 12 maggio 2020

Tachicardia notturna e digestione

Le palpitazioni rappresentano la diretta conseguenza della tachicardia notturna , ma anche di quella diurna, indipendentemente dalla causa scatenante. Cattiva digestione e tachicardia. Aumento della frequenza cardiaca, palpitazioni , sensazione di peso, oppressione o dolore al centro del petto.


La tachicardia notturna è da ricondursi a disturbi del cuore o ad aritmie.

Tachicardia notturna , da cosa dipende e come risolverla. Una condizione che generalmente provoca molta preoccupazione, ma che non sempre è poi ricondotta a un’effettiva gravità dello. Può capitare, nel cuore della notte, di essere svegliati da un forte batticuore. Come abbiamo già introdotto, molto spesso, a determinare la tachicardia notturna non vi è alcuna patologia grave riconducibile al cuore, ma uno stato emotivo che provoca ansia. Con il termine tachicardia si intende, in medicina, un aumento sensibile della frequenza cardiaca, ovvero dei battiti del cuore che superano, a riposo, i 1bpm (battiti al minuto).


Non è un sintomo necessariamente correlato a patologie cardiache.

Rimedi per la tachicardia notturna. Il primo sintomo che accomuna i due sistemi è il battito irregolare : se “il batticuore” si manifesta dopo un pasto pesante, specialmente con il caldo estivo, è importante valutare le tempistiche di comparsa e di scomparsa del sintomo. In questo caso, non è necessario contattare il primo soccorso oppure la guardia. Al risveglio: svegliarsi con il cuore in gola è una sensazione tipica di chi soffre di attacchi di ansia e di panico.


Dopo i pasti: la sensazione di cardiopalmo e di tachicardia dopo i pasti è una condizione frequente in soggetti che hanno una digestione lenta e difficoltosa oppure che soffrono di patologie gastriche quali il reflusso esofageo. Farmaco adatto contro la sindrome di Roemheld. Migliora la digestione e riduce il meteorismo. Detto questo, predisposti alla tachicardia postprandiale sono anche tutti i soggetti ansiosi, e chi soffre di patologie infiammatorie del tubo digerente tra cui reflusso gastroesofageo. In omotossicologia ci sono diversi rimedi naturali per agire sulla tachicardia dopo i pasti e ripristinare il normale stato di salute del nervo vago allo stomaco: Chelidonium homaccord.


Anche le disfunzioni della tiroide possono manifestarsi, tra gli altri sintomi, con un aumento del battito cardiaco dopo uno sforzo digestivo. Non solo, anche la digestione può essere la causa di questo problema. Se la sera facciamo pasti abbondanti e con cibi elaborati come fritti, o grassi o troppa carne la digestione sarà più faticosa.


Questo porta il cuore a pompare più sangue del dovuto e di conseguenza possono comparire palpitazioni notturne e tachicardia. Esiste anche la tachicardia notturna.

Questa è raramente riconducibile a problemi al cuore. Nella maggior parte dei casi è dovuta ad altri fattori, come stati emozionali particolari o alterazioni fisiologiche: ansia e stress, attacchi di panico, depressione, eccessivo consumo di alcol, nicotina, caffè e droghe, cattiva digestione o pasto eccessivamente abbondante, reflusso gastrico. Improvvise palpitazioni notturne , con sensazione di cardiopalmo, di cuore in gola, sono comuni soprattutto tra le donne, e costituiscono una delle più frequenti cause di ricovero al pronto soccorso. Il primo pensiero, infatti, va a possibili disturbi cardiaci, tachicardia , aritmie e condizioni potenzialmente pericolose.


La dieta è fondamentale per la salute del cuore: se è poco equilibrata può causare palpitazioni notturne. Occorre sapere che la digestione rappresenta un impegno per il cuore che deve assicurare un flusso di sangue adeguato all’apparato gastro-enterico. In alcuni casi, infine, le palpitazioni che si verificano durante la gravidanza possono essere dovute all’anemia.


Tra i sintomi delle palpitazioni i pazienti possono avvertire e descrivere queste sensazioni: cuore che salta un battito, percezione di cuore in gola, cuore batte troppo intensamente o troppo in fretta ( tachicardia ). A livello intestinale poi una digestione lenta comporta un rallentamento della progressione delle feci e quindi stipsi.

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