martedì 10 marzo 2020

Scompenso cardiaco e insufficienza renale

L’ insufficienza renale cronica (IRC) è una condizione di comune riscontro negli adulti con scompenso cardiaco. Ad oggi, circa milioni di adulti americani sono affetti da scompenso ed il di essi presenta una funzionalità renale cronicamente compromessa. A loro volta, i pazienti con insufficienza renale ricoverati per scompenso cardiaco hanno evidenziato maggiori rischi di progressione della malattia renale e una mortalità più elevata. Insufficienza renale cronica e malattie cardiovascolari.


Poniamo ad esempio il caso di una stenosi della valvola aortica che ha, come risultato, un maggior lavoro del cuore per riuscire a spingere il sangue nel corpo con livelli pressori adeguati.

Lo scompenso cardiaco si manifesta solitamente insieme ad altre malattie (comorbidità), che possono essere la causa ma anche l’effetto del peggioramento dello scompenso cardiaco stesso. Il cuore ha la funzione di “pompa” e ogni sua alterazione si ripercuote su tutti gli altri organi del nostro corpo. Scompenso cardiaco e malattia renale Secondo il National Heart, Lung e Blood Institute, circa milioni di persone negli Stati Uniti hanno la malattia di cuore. Adulti e bambini possono soffrire di insufficienza cardiaca. Lo scompenso cardiaco congestizio (definito anche insufficienza cardiaca congestizia o semplicemente scompenso cardiaco ) è una sindrome da disfunzione ventricolare correlata all’incapacità del cuore di pompare quantità di sangue adeguate alla necessità dell’organismo.


Si tratta di una vera e propria “pompa biologica” capace di rifornire i tessuti e le cellule dei nutrienti e di ripulirli dalle sostanze potenzialmente dannose. Sono impiegati anche nella terapia della pressione alta e dopo un infarto miocardio.

In un maschio di anni con insufficienza renale cronica (stadio V) e scompenso cardiaco severo è stata misurata la rimozione di sodio con emodialisi trisettimanale attraverso la formula: sodiemia pre (Napre) x volume pre (Vpre) – sodiemia post (Napost) x volume post (Vpost), dove il Vpost è calcolato con la formula di Watson e il Vpre. In altre parole, il muscolo cardiaco ( miocardio ) non “lavora” così intensamente come dovrebbe: non si riempie adeguatamente di sangue oppure non ha la forza sufficiente per svuotarsi e quindi non riesce a spingere il sangue in tutto il. Emodinamica renale nello scompenso cardiaco : insufficienza renale “funzionale” prerenale ? Il soggetto con insufficienza renale cro-nica che presenta una ridotta performance cardiaca come comorbilità è un paziente che più facilmente degli altri può andare incontro a scompenso cardiaco “refrattario” alla terapia farmacologica. Infatti la presenza di insufficienza renale cronica è causa di una risposta meno efficace ai diu-retici. Diverse condizioni possono causare insufficienza renale cronica.


I soggetti con IRC hanno un aumentato rischio di sviluppare malattie cardiache o ictus. Questo è il motivo per cui è importante rilevare IRC anche lievi. Perché avviene l’ insufficienza o lo scompenso cardiaco ? Una malattia della terza età insomma, ma non solo.


IC in quanto risente della ridotta perfusione renale dovuta alla bassa portata cardiaca. Se in-fatti paragoniamo le curve dose-effetto dei diuretici dell’ansa nali e l’aumento della pressione interstiziale renale contribui-scono al progredire dell’ insufficienza. Inoltre, nel meccanismo d’azione è insito il loro limite. Generalmente lo scompenso cardiaco è cronico in quanto degenera lentamente. Circa la metà dei soggetti con insufficienza cardiaca cronica vive almeno anni.


Tuttavia, soprattutto nei soggetti anziani, può verificarsi uno scompenso cardiaco che si sviluppa e peggiora rapidamente.

CV e l’ insufficienza renale risultano essere una combi-nazione letale (6). Epatomegalia La congestione epatica insorge prima della comparsa degli edemi e può persistere anche dopo la scomparsa degli altri segni di scompenso. Quali sono le complicanze dello scompenso cardiaco ? L’evoluzione dello scompenso cardiaco dipende dall’età, dalle condizioni generali del paziente e dalle complicanze della stessa malattia.


La riduzione del flusso di sangue al rene può progressivamente danneggiarlo sino alla necessità della dialisi. La maggior parte degli studi su questo farmaco, in pazienti con scompenso cardiaco , ha tuttavia escluso i pazienti con disfunzione renale. Così, i dati a supporto dell’uso dello spironolattone in pazienti con insufficienza renale cronica sono piuttosto limitati.


Se l’accumulo di liquidi come sopra riportato può essere dovuto a vari fattori, ad esempio ad un’immobilità prolungata, all’assunzione di farmaci, problemi di salute collegati allo scompenso cardiaco , insufficienza renale o epatica, scompenso cardiaco , ecc.

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